Mascherine sì, mascherine no!

Da due giorni gli organi di stampa diffondono titoli in cui si annuncia che le mascherine restano obbligatorie sino al 15 giugno. Ciò ha determinato grande confusione.
Con queste righe proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Il 24 marzo viene pubblicato il decreto-legge Misure urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza dove si annuncia la fine dello stato di emergenza ed il ritorno alla normalità dal 1° maggio.

Il 29 aprile il Ministro Speranza firma un’Ordinanza dove si indica chiaramente quali sono gli ambiti in cui la mascherina è ancora obbligatoria: tra questi non compaiono i lavoratori del settore privato ad esclusione di alcuni specifici ambiti quali ad esempio trasporti e sanità.

Il 4 maggio il sito del Ministero del Lavoro pubblica una nota in cui si comunica, “dopo un approfondito confronto, i partecipanti alla riunione hanno confermato unanimemente di ritenere operante il Protocollo nella sua interezza e di impegnarsi a garantirne l’applicazione, proseguendo dunque lungo la direzione dell’importante funzione prevenzionale che l’accordo ha consentito per contrastare e contenere la diffusione dei contagi dal virus nei luoghi di lavoro”.

Il significato, ma soprattutto il valore giuridico di questa affermazione, rimane piuttosto oscuro e da qui il determinarsi della confusione. È nostro parere che un comunicato, benché ufficiale, non prevalga giuridicamente sull’ordinanza del ministero, pertanto permane il solo consiglio di prudenza a continuare ad utilizzare la mascherina.

In poche parole l’utilizzo della mascherina per le attività non esplicitamente citate nell’ordinanza è caldamente consigliato ma non obbligatorio.

Teniamoci in contatto per ulteriori novità e buon lavoro!